Quando si inizia la produzione di un film, di un cortometraggio o di qualsiasi tipologia di video, bisogna sempre tenere in considerazione diversi fattori preliminari. Prima di cominciare a lavorare sul vostro progetto dovrete prendere delle decisioni importanti. Stiamo parlando, ad esempio, della storia. Stiamo parlando dello script. E poi, ancora, il budget, la location, gli attori.

Produrre un ottimo video richiede duro lavoro, dedizione e tanto tempo. Questo può voler dire andare incontro a giornate di ri-lavorazione a causa di un feedback non particolarmente positivo del cliente, oppure cercare di imparare nuove tecniche, oppure continuare ad editare un video perché una scena non vi convince particolarmente.

Siamo sicuri che qualunque filmmaker, content creator, regista si sia trovato di fronte a queste problematiche almeno una volta nella vita. Tra le tante difficoltà che si possono incrociare durante la produzione di un video c’è anche la scelta del color grading.

color grading mad maxChe cos’è il color grading?

Entriamo subito nel dettaglio e capiamo meglio cosa si intende quando si parla di color grading. Il color grading è quel processo creativo che consiste nell’alterazione digitale dei colori di un filmato al fine di creare una continuità tra le diverse scene. In pratica, è l’utilizzo di specifiche cromie all’interno di un film o di un video e rappresenta una scelta autoriale, in grado di donare al progetto un’estetica ben definita.

Il color grading è una tecnica che viene utilizzata soprattutto in campo cinematografico, ma oggi è possibile ritrovarla anche in fotografia o in qualsiasi genere di video. Pensiamo a due capolavori degli ultimi anni come Mad Max: Fury Road e Blade Runner 2049: guardandoli, noteremo immediatamente due palette cromatiche differenti che ci catapulteranno in due mondi ben distinti. La pellicola distopica diretta da George Miller dà maggior risalto a colori accesi e caldi come il giallo e il rosso, ideali sia considerando l’ambientazione nel deserto sia perché trasmettono allo spettatore una sensazione di pericolo, di violenza e di follia che è caratteristica in Mad Max: Fury Road. Il film con protagonista Ryan Gosling, invece, tende verso sfumature sul viola e sul blu che si adattano perfettamente al mood futuristico/fantascientifico.

La differenza tra color grading e color correction

Quando si parla di color grading è importante non confonderlo con un altro termine: color correction. Come si può facilmente intuire dal nome, questa tecnica consiste in una vera e propria “correzione” delle luci presenti nei video. Se, ad esempio, una scena è stata girata in un ambiente con luci troppo calde o troppo fredde, se i soggetti risultano sovra o sottoesposti, questo processo servirà a bilanciare i colori in modo che appaiano sullo schermo in maniera coerente e con la giusta temperatura. Nei film (e nei video, in generale) vengono utilizzati entrambi i processi, ma è fondamentale comprendere le differenze. Il color grading, al contrario del color correction, viene utilizzata per fini estetici e può fare la differenza tra un normale film e un film vincitore di un Oscar per la miglior fotografia (proprio come successo a Blade Runner 2049).

Comprendere la psicologia dei colori

Qualunque content creator o videomaker, al fine di poter sviluppare al meglio la tecnica di color grading, dovrebbe innanzitutto conoscere e comprendere la psicologia dei colori. Quella dei colori è una teoria molto affascinante perché spiega come gli essere umani siano in grado di percepire emozioni attraverso qualsiasi forma, anche attraverso i colori. Di seguito un breve schema rappresentativo di come ad ogni colore corrisponda una diversa emozione:

  • Rosso: aggressione, violenza e rabbia, ma allo stesso tempo amore e passione
  • Arancione: sensazioni di pericolo e di prudenza
  • Giallo: pericolo e giudizio
  • Verde: trasmette sensazioni di un nuovo inizio, di una nuova fase della vita
  • Blu: fedeltà, lealtà e stupore infantile
  • Viola: ambiguità
  • Rosa: amore e passione

Questa, ovviamente, rappresenta una semplificazione della teoria dei colori che risulta essere molto più articolata, ma permette immediatamente di comprendere come l’utilizzo di colori aiuti a provocare nello spettatore le emozioni che vorrete trasmettere attraverso i vostri video/film.

color grading blade runnerPerché dovresti usare il color grading nei tuoi video?

Dopo aver compreso la teoria dei colori, è chiaro come poter utilizzare al meglio il color grading – una tecnica fondamentale se attraverso il vostro video volete provocare nello spettatore stati d’animo particolari. Può essere considerata alla stregua di una forma d’arte, in grado di raccontare e trasmettere emozioni attraverso l’uso dei colori.

Il colore, quindi, è in grado di raccontare una storia influenzando lo stato d’animo e la psicologia di chi sta osservando. Senza che ce ne rendiamo conto, queste immagini hanno una forte influenza su come la nostra mente interpreta ciò che sta guardando sullo schermo. Lo spettatore viene rapito dalle immagini immedesimandosi con i personaggi della storia e provando le stesse sensazioni di tensione, paura, passione.

È quindi importante scegliere con cura la palette di colori, al fine di dare il giusto tono al video ed evocare un mood particolare nello spettatore.

Quali programmi usare per fare color grading?

Se fino a qualche anno fa solamente le grosse case di produzione cinematografiche avevano i mezzi per sviluppare processi di color grading, oggi esistono una moltitudine di software  – a prezzi ragionevoli – che mettono a disposizione di chiunque gli strumenti necessari per poter modificare la cromaticità e dare un tocco di qualità in più ai video. Ecco i più famosi e utilizzati:

  • Adobe Premiere Pro: incredibile, ma vero! Premiere continua ad essere lo strumento leader per quanto riguarda l’editing video.
  • DaVinci Resolve: lo scettro di Adobe Premiere Pro è, però, condiviso insieme a DaVinci Resolve. Le differenze sono minime, ma molti coloristi tendono a preferire DaVinci Resolve per la sua specializzazione sulla correzione del colore.
  • Apple iMovie: Apple iMovie non presenta le stesse funzionalità dei due programmi appena citati, ma permette anch’essa di effettuare delle semplici modifiche ai colori. Con questo programma potrete, per esempio, migliorare contrasto, temperatura e luminosità – modifiche più che sufficienti per chi è ancora alle prime armi. Il valore aggiunto? Apple iMovie è gratis ed è sicuramente l’opzione migliore tra i programmi free.
  • Final Cut Pro: proprio come iMovie, anche Final Cut Pro è stato creato dalla Apple. A differenza del precedente, però, è ideale per chi ha conoscenze e abilità di alto livello.

Color grading in conclusione

In queste poche righe abbiamo avuto l’opportunità di capire cos’è il color grading, quali sono le differenze rispetto al color correction e perché è una tecnica importante per i vostri video se volete donargli un tocco più cinematografico. Il videomaking è sicuramente accompagnato da conoscenze puramente tecniche, ma ciò che conta è anche la vostra creatività. Ogni content creator è differente dall’altro, di conseguenza questa guida sul color grading non ha la presunzione di essere considerata sacra. Abbiamo, però, avuto modo di scoprire qualcosina in più riguardo una parte fondamentale dell’editing di un video. Sia che siate alle prime armi sia che abbiate anni di esperienza, la cura del colore – insieme alla scelta della corretta musica – potrà fare la differenza e dare una marcia in più al vostro video.

P.S. La cura del colore è diventata talmente importante che è stata addirittura creata una pagina Instagram (@colorpalette.cinema) che mostra le differenti palette cromatiche utilizzate nei film di maggior successo. Per veri appassionati!

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